“La maturazione è in ritardo di circa dieci giorni- spiega il nostro enologo Nicola Leo - ma la vendemmia si preannuncia molto positiva e soddisfacente nei risultati finali; la Puglia deve fare i conti con la mancanza di piogge che ha rallentato la maturazione ma i volumi sono in linea con il 2020”.
La vendemmia si è aperta con lo Chardonnay e il Pinot Grigio, proseguirà con Fiano e Primitivo, fino ad arrivare alla metà di settembre con la raccolta delle uve Negroamaro , in ultimo le uve di alture in Valle d’Itria.
Certamente in pochi giorni però può cambiare completamente il quadro: l’innalzamento delle temperature accelera lo sviluppo e alza la gradazione zuccherina degli acini, andando quindi a modificare lo stato dell’arte e i tempi della vendemmia; i cambiamenti climatici influiscono sempre di più sulla viticoltura e comportano anche un approccio agronomico adeguato alle nuove esigenze.
“Abbiamo una vegetazione rigogliosa e un carico non eccessivo che ci porta a dire che l’annata sarà ottima, caratterizzata da una buona quantità e da una alta qualità del prodotto; le uve, ad oggi, hanno una buonissima sanità e stanno maturando regolarmente – continua Nicola Leo.
Il mercato delle uve è frizzante, battagliero, con prezzi abbastanza alti , grazie alla notorietà del Primitivo che sta tenendo alte le quotazioni delle uve pugliesi; a spingere il successo del vino italiano, infatti, sono proprio le etichette che occupano la top ten sui mercati e tra queste due nostre varietà, primitivo e negroamaro, rispettivamente al secondo e al quarto posto.
La riapertura di ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi, e la ripresa delle esportazioni hanno riattivato gli sbocchi di vendita del vino pugliese e la Puglia è una delle 5 regioni dove si registra un incremento sensibile delle performance delle Indicazioni Geografiche del vino; il successo dei nostri vini è il risultato di un mix vincente di fattori che partono dalle potenzialità del terroir e delle varietà autoctone fino ad arrivare alle capacità imprenditoriali di noi, vitivinicoltori pugliesi.
La popolarità internazionale di eccellenze varietali uniche quali Primitivo, Negroamaro, Susumaniello , con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria e il Salice Salentino, per citarne solo alcuni appartenenti alla nostra zona di produzione, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all’internazionalizzazione.
Per concludere, le aspettative sono positive e soddisfacenti ma solo a fine vendemmia potremo fare un resoconto, che si spera confermi le previsioni di raccolto e soprattutto di alta qualità in bottiglia.